fiat 131, ò machinon e papà XD

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.°mandrake°.
view post Posted on 28/2/2009, 15:07




La 131, presentata al Salone dell'Automobile di Torino nell'autunno del '74, nacque in un periodo difficile per l'economia europea e per la Fiat in particolare. La crisi petrolifera, scoppiata a causa della guerra del Kippur (novembre 1973), facendo salire alle stelle il prezzo del carburante mise, di fatto, al bando le vetture sportive o troppo assetate. L'elevata inflazione, causata dall'aumento dei costi energetici, aveva scatenato scioperi selvaggi e contestazioni che avevano, di fatto, bloccato la produzione della casa torinese. L'allungamento conseguente dei tempi di consegna favorì l'espansione dei concorrenti stranieri che, in certi casi (come, ad esempio, Peugeot), potevano offrire motori diesel più adatti al clima economico. Il quadro descritto influi notevolmente sul progetto, avviato prima della crisi, dell'erede della valida, ma vecchia, 124. Occorreva rinunciare ai brillanti, ma assetati, motori bialbero del modello precedente e anche alle versioni sportive coupé e spyder giudicate frivole e inadatte al clima sociale. Per compensare queste mancanze la nuova nata doveva offrire solidità, comfort, finiture accurate e sicurezza di buon livello, elementi poco presenti sulla progenitrice e anche su molte altre vetture della concorrenza.
La prima serie della 131 Mirafiori (per la prima volta una Fiat abbandonava la sigla puramente numerica per includere nel nome anche quello dello stabilimento d'assemblaggio, Mirafiori appunto) venne presentata nel settembre 1974. Dalla progenitrice 124 riprese i motori, con albero a camme laterale e distribuzione ad aste e bilancieri, e l'impostazione meccanica generale, piuttosto convenzionale: trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti McPherson e retrotreno ad assale rigido con molle elicoidali. Il passo più lungo, 249 cm contro 242, garantiva una migliore abitabilità. Al momento del lancio erano disponibili due motori: un 1297cc da 65cv, derivato dal 1197cc di medesima potenza della 124, ed un 1585cc da 75cv derivato dal 1438cc, di uguale potenza, della 124 Special.

Posteriore della prima serieLa gamma si componeva di dodici varianti derivanti dalla combinazione di due allestimenti, Mirafiori - con fari anteriori quadrati, assenza di profilo laterale in metallo e gomma, copricerchi lucidi e allestimento interno semplificato - e Mirafiori Special, con doppi fari circolari, profilo laterale in metallo/gomma, cerchi "nudi" dal disegno specifico, interno più curato), tre tipi di carrozzeria (berlina due porte, berlina quattro porte e Station Wagon, quest'ultima chiamata Panorama) e due motori. In pratica si poteva scegliere liberamente la combinazione tra carrozzeria, allestimento e cilindrata più gradita. Le versioni a due porte che, di fatto, rimpiazzavano le coupé, erano pensate prevalentemente per i mercati del Nord Europa, dove questa configurazione era assai gradita, testimoniando la vocazione "europeista" del modello.

Notevole anche il grado di sicurezza passiva: secondo i crash test condotti dalla Fiat, la 131 era un'auto molto sicura, tanto che ottenne, con la sola modifica dei paraurti ad assorbimento, l'omologazione sul mercato USA, dove venne venduta col nome di Brava.
Nel 1977 la 131 venne sottoposta ad un restyling che diede vita alla seconda serie. Cambiarono il frontale (ora con fari rettangolari, cofano motore liscio e nuova mascherina), la coda con gruppi ottici maggiorati, i paraurti (in alcuni allestimenti completamente in plastica), la fiancata (nuove maniglie porta e nuovo profilo laterale in gomma) e gli interni. Soprattutto questi ultimi rappresentavano un notevole passo avanti, essendo concepiti con materiali di migliore qualità e con una certa originalità del disegno (volante monorazza, cruscotto e rivestimenti delle portiere in plastica morbida, coperchio vano portaoggetti con due ante scorrevoli e sovrapposte, tessuti nuovi ed eleganti).

Con questo restyling tornarono i motori bialbero, assenti su una Fiat di questa fascia di mercato dai tempi della 124 Special T, mentre non venne più proposta (almeno inizialmente) la carrozzeria due porte. La gamma comprendeva le versioni Mirafiori (L o CL), con paraurti metallici e cantonali in plastica e allestimento semplificato (un po' più ricco sulla CL), equipaggiate coi motori monoalbero di 1,3 o 1,6 litri (invariati) o con l'inedito quattro cilindri diesel di 1995cc da 60cv e le Supermirafiori TC (sigla che sta per "Twin Cam", cioè bialbero in inglese), con paraurti in plastica, cerchi della 132 in lamiera stampata con decorazione a quadrifoglio, appoggiatesta posteriori e allestimento più ricco e curato, mosse dai quattro cilindri bialbero di 1301cc (78cv) o 1585cc (98cv) o dall'inedito 4 cilindri diesel di 2445cc da 72cv. I motori bialbero erano sostanzialmente gli stessi delle 124 Sport e Special T, opportunamente aggiornati e dotati di accensione elettronica. Le versioni a gasolio erano riconoscibili per una vistosa gobba sul cofano motore e per il frontale con doppi fari circolari. La gamma comprendeva ora sedici versioni, otto berline a quattro porte e otto "Panorama".

Nel 1978 la carrozzeria a due porte tornò per la sportiva 131 Racing, equipaggiata con un quattro cilindri bialbero di 1995cc da 115cv e riconoscibile per l'impostazione sportiva (spoiler, bandelle sottoporta, cerchi specifici, frontale a doppi fari circolari, sedili sportivi, paraurti chiari, volante corsaiolo). Nel 1980 furono prodotti alcuni esemplari di 131 Racing Volumetrica, sovralimentata con un compressore volumetrico a lobi (136cv).
Nel 1981 venne introdotta la terza serie. A cambiare furono ancora i paraurti, i gruppi ottici posteriori e gli interni. Le Supermirafiori, inoltre, adottarono cerchi con anelli cromati e ampie fasce laterali paracolpi, mentre le Mirafiori conservarono i paraurti misti (metallo/plastica). Sparì definitivamente la carrozzeria a 2 porte, mentre gli allestimenti rimasero tre: Mirafiori L, Mirafiori CL e Supermirafiori TC. Come sempre, le Supermirafiori TC proponevano un ricco allestimento, comprendente selleria in velluto, volante regolabile, appoggiatesta posteriori e per la prima volta alzavetri elettrici e chiusura centralizzata. Inoltre avevano motori a benzina bialbero mentre le Mirafiori erano dotate di motori monoalbero; tuttavia queste ultime ottennero l'albero a camme in testa anziché laterale. Il 1300, inoltre, beneficiò d'un incremento di cilindrata a 1367cc sia nella configurazione monoalbero (70cv) che in quella bialbero (82cv). il 1600 monoalbero disponeva ora di 85cv, mentre l'offerta dei bialbero venne completata dalla Supermirafiori 2.0 TC (1995cc, 112cv). Invariati i due diesel di 2 e 2,5 litri. La nuova gamma era ora composta da diciotto versioni: nove berline e nove Panorama. La selleria della Mirafiori L fu ripresa integralmente, vari anni più tardi, dalle versioni base della Fiat Punto prima serie.

Nel 1982 venne prodotto un piccolo lotto di 131 2.0 Supermirafiori TC Volumetrica, con carrozzeria a quattro porte, compressore a lobi (140cv) e marchietti Abarth. Nel 1983, con l'introduzione della Regata, la 131 berlina uscì di listino, mentre proseguì la produzione delle Station Wagon, ora denominate 131 Maratea. Rispetto alle precedenti Panorama, le Maratea, disponibili solo nelle versioni 2.0 TC (115cv) e 2.5D (72cv), presentavano un allestimento più ricco (cerchi in lega, barre portatutto cromate, vernice metallizzata) e un frontale a quattro fari circolari anche per la 2.0 a benzina.

Le Maratea uscirono di produzione nel 1985, rimpiazzate dalle Regata Weekend.
Nel 1976 la Fiat presentò la 131 Abarth Rally, la cui versione stradale venne prodotta in 500 esemplari per essere omologata nel Campionato Mondiale Rally (che vincerà tre volte: 1977, 1978 e 1980). Basata sulla carrozzeria della 2 porte prima serie, opportunamente alleggerita e rinforzata, la Abarth Rally era priva dei paraurti e dotata di parafanghi allargati, spoiler, alettoni e prese dinamiche ed una presa d'aria sul cofano motore. Sostanziose le modifiche tecniche. Il motore era un 4 cilindri bialbero derivato dal due litri Fiat (e sviluppato dalla Abarth), con distribuzione a sedici valvole e una cilindrata di 1995cc da 140cv nella versione stradale, alimentata da un carburatore doppio corpo (235cv in quella da corsa dotata d'impianto di iniezione). La sospensione posteriore, a ruote indipendenti, derivata da quella della 124 Abarth Rally, rimpiazzava quella ad assale rigido di serie, mentre la carrozzeria aveva elementi (cofani, spoiler e parafanghi) in vetroresina o in alluminio (portiere, tetto). Sulla stessa base l'Abarth allestì anche due prototipi: la 031 (col motore V6 della 130) e la 035 (con un due litri sedici valvole sovralimentato con un compressore volumetrico di tipo roots a lobi, motore che verrà poi utilizzato per la Lancia Rally 037) Queste vetture rimasero allo stadio di prototipo. La prima, con Giorgio Pianta alla guida, vinse il Giro d'Italia automobilistico del
Nel cinema italiano
Per quanto riguarda il cinema italiano le partecipazioni sono numerosissime; da ricordare, tra le più significative in cui la 131 è protagonista, il terzo sketch del film Zucchero, miele e peperoncino dove il taxista Renato Pozzetto la antepone alla moglie in un rapporto sessuale completo con i sedili in sky (fintapelle); la 131 compare anche in un altro film dove recita Pozzetto, Culo e camicia, dove lo stesso resta imprigionato con le bretelle dentro il cofano del bagagliaio. È anche il taxi di Massimo Boldi in Nessuno è perfetto sempre di Renato Pozzetto; e sempre di Renato Pozzetto ne Il ragazzo di campagna è il taxi (131 Mirafiori CL) che a Milano lo aiuta ad attraversare la strada. In versione Panorama è una 131 Mirafiori l'auto della famiglia di Furio Zoccaro in Bianco, rosso e Verdone di Carlo Verdone. Nel film Compagni di scuola sempre di Carlo Verdone, una 131 S è la vettura del "Patata", sfortunato professore di liceo interpretato dallo stesso Verdone, che rompe anche la coppa dell'olio su di una radice di pino. È poi da citare la 131 Racing utilizzata dal commissario Nico Giraldi "er monnezza" nel film Delitto sull'autostrada per un breve inseguimento.


Nel cinema estero
La Fiat 131 compare anche in alcuni film americani come automobile "comparsa" sulle strade americane. È infatti l'auto usata da Michael Douglas nel film Coma profondo, assieme ad una Ritmo (negli USA chiamata Strada). Venne utilizzato un esemplare della Supermirafiori terza serie anche in uno spettacolare inseguimento nel film Joss il professionista del 1981, guidata da Jean-Paul Belmondo. Nel FIlm Il tempo delle mele 2 una bella 131 panorama bianca viene inquadrata dalla coda al muso ed è protagonista di alcuni secondi del film.
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ryan-boy
view post Posted on 17/3/2009, 20:38




non mi è mai attirato...
 
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tonyrocky666
view post Posted on 17/3/2009, 21:10




quoto genny
 
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alfacorsegtv
view post Posted on 17/3/2009, 21:13




che bidè...
 
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4 replies since 28/2/2009, 15:07   2413 views
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